Il sistema LVE Loges Vet Evolution

Il sistema di segnali e percorsi tattili integrati LOGES - VET - EVOLUTION (LVE) nasce dalla collaborazione tra l'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti U.I.C.I. ONLUS e l'Associazione Disabili Visivi A.D.V. ONLUS e in cooperazione con il JRC, istituito presso la Commissione Europea e l’Università degli studi di Roma "La Sapienza".

La particolare innovazione di questo sistema consiste nel fornire alla persona con disabilità visive informazioni sia tattili che, nelle strutture in cui il servizio è stato attivato, vocali.

Per garantire sicurezza ed autonomia di spostamento a persone con deficit visivo occorre che l’ambiente fisico sia compatibile con le loro esigenze di orientamento. La persona cieca o ipovedente per muoversi nello spazio utilizza alcuni segnali chiamati “guide naturali”, ovvero particolari situazioni ambientali che le consentono di orientarsi in piena autonomia. Esempi di guide naturali sono un cordolo di marciapiede percepibile con i piedi o con il bastone, oppure un segnale acustico di attenzione o ancora un muro che delimita uno spazio.

Lo strumento che consente l'accessibilità sensoriale a luoghi e spazi a fruizione e ad accesso pubblico è il sistema di indicatori tattili a terra I.T.T., come contemplato nelle leggi nazionali di riferimento.

LEGGI NAZIONALI DI RIFERIMENTO

In Italia, esiste un tessuto normativo estremamente all’avanguardia che tutela i diritti dei disabili in generale e nello specifico anche delle disabilità sensoriali attraverso le seguenti Leggi Nazionali:

La realizzazione di sistemi atti a favorire la motilità, attraverso la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo da parte dei disabili visivi é sancita dall'Art. 1 del D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503, che ribadisce quanto già enunciato nella "Legge-quadro sull'handicap" del 5 febbraio 1992 n. 104, relativamente alla eliminazione delle barriere architettoniche:


"Per barriere architettoniche si intendono: la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi".


"I progetti relativi agli spazi pubblici e alle opere di urbanizzazione a prevalente fruizione pedonale devono prevedere almeno un percorso accessibile in grado di consentire...l'uso dei servizi, le relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale"


"Per le scale e le rampe valgono le norme contenute ai punti 4.1.10 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236" Il D.M. richiamato precisa nell'art. 4.1.10.6:" Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili anche per i non vedenti" e nell'art. 8.1.10 "....Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o comunque percepibile da parte dei non vedenti), situato almeno 30 cm dal primo e dall'ultimo scalino, deve indicare l'inizio e la fine della rampa".


"Per gli spazi esterni di pertinenza degli stessi edifici, il necessario requisito di accessibilità si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso per l'accesso all'edificio fruibile anche da persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.


Numerosi i riferimenti normativi in materia, tra i più incidenti, ricordiamo:



Art. 82.6 - Tutte le opere realizzate negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico in difformità dalle disposizioni vigenti in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche, nelle quali le difformità siano tali da rendere impossibile l'utilizzazione dell'opera da parte delle persone handicappate, sono dichiarate inagibili;

Art. 82.7 - Il progettista, il direttore dei lavori, il responsabile tecnico degli accertamenti per l'agibilità ed il collaudatore, ciascuno per la propria competenza, sono direttamente responsabili delle difformità che siano tali da rendere impossibile l'utilizzazione dell'opera da parte delle persone handicappate;


In sostanza, dalla lettura interpretativa del combinato-disposto dei loro articoli, si può affermare che la realizzazione di sistemi atti a favorire la motilità attraverso la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo da parte dei disabili visivi rappresenta un obbligo di legge, così come ribadito all'art.1 del DPR 24 luglio 1996 n.503, che specifica meglio quanto già enunciato nella legge-quadro sull'handicap de 5 febbraio 1992 n. 104, relativamente alla eliminazione delle barriere architettoniche.

L'adeguamento a tale normativa introduce il processo di sensibilizzazione sociale, unico strumento che può portare ad una efficiente soluzione.

L'attuazione di tale processo richiede la sinergica e totale collaborazione di tutte le istituzioni pubbliche e di categoria interessate.


Da ciò deriva che tutte le strutture ad accesso ed a fruizione pubblica, costruite o ristrutturate dopo il 1989, che sono prive di tali segnalazioni e accorgimenti, nella fattispecie, di segnali e percorsi tattili sulla pavimentazione e di mappe a rilievo e annunci vocali, non sono accessibili autonomamente da persone con disabilità visiva e sono quindi realizzate in violazione di legge con la conseguente inagibilità comminata dal:

Comma 6 dell'Art. 82 del DPR 380/2001 e le responsabilità del progettista,del RUP, del Direttore dei lavori e del collaudatore, previste dal comma 7 del medesimo articolo per le opere eseguite dopo il 1992.

NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO

“Sistema Loges-Vet-Evolution in sigla LVE”

Al mondo esistono degli organi di standardizzazione normativa che hanno il compito di unificare i prodotti-manufatti in modo da creare degli standard generici di riferimento(cd.”norme tecniche”)cui Tutti possano riferirsi in modo certo ed uniforme.

Esse, pur non avendo valore imperativo nei confronti di terzi, sono comunque largamente osservate al fine di rendere un'opera armonizzata a livello europeo o a livello internazionale *e costituiscono la cosiddetta "buona prassi".

Le norme tecniche sono dunque documenti a osservanza volontaria che definiscono le caratteristiche dei prodotti e dei servizi, nonché i metodi per misurare e verificare la rispondenza degli stessi, con l'obbiettivo di garantire:

Si ottiene in tal modo una norma tecnica che diventa sinonimo di garanzia per i progettisti, gli utenti e per l'intero mercato di riferimento.

Tali organi, in ordine di importanza sono:

Orbene, il Sistema Loges-Vet-Evolution, in sigla LVE”, essendo di "Ultima Generazione” ha tenuto conto delle uniche norme tecniche di riferimento in materia di percorsi tattili internazionali ed europee, rispettivamente qui indicate:

ISO/TC 59/SC 16 N°140

CEN/TS 15209

A differenza del Sistema Loges-Vet-Evolution, LVE®” , alcuni Sistemi utilizzati, non rispettano alcuno standard/parametro delle citate Specifiche tecniche, come un' altezza dei rilievi non contemplata, e una disomogeneità di spaziatura tra i rilievi del codice rettilineo che ne riduce l'ampiezza utilizzabile tattilmente.

In ordine ai due codici principali ("GUIDING PATTERN", che indica la direzione del cammino su di un percorso e "ATTENTION PATTERN", che indica l'attenzione ad un pericolo), la normativa CEN/TS 15209/2007 specifica ulteriormente la struttura delle superfici dei due modelli di codici, individuando per la guida al cammino superfici dette “a creste o a scanalature”; e per il codice di attenzione un univoco modello di superficie cd.”a bolle” variamente strutturate, cosicché le stesse sono utilizzate per indicare attenzione in avvicinamento frontale o laterale ad un pericolo.

Orbene, il Sistema Loges-Vet-Evolution, LVE è senza dubbio un percorso rispondente ed armonizzato alle tabelle dimensionali delle norme di riferimento internazionali (ISO/TC 59/SC 16 N.140) ed europee (CEN/TS 15209/2007), ed è integrato anche con codici di secondo livello atti a garantire maggiori informazioni tattili.

Questa conformità è importante come garanzia di validità del sistema anche in previsione di una successiva eventuale normativa tecnica nazionale in materia, di competenza dell'UNI, vigendo a tal proposito nei rapporti di raccordo tra gli enti di normazione tecniche ISO; CEN; ed UNI; la cosiddetta regola dello "standstill" che fa diventare sostanzialmente obbligatoria la normazione convenzionale. (per eventuali maggiori delucidazioni su tale regola si rinvia al sito delle Internal Regulation del CEN, la quale vieta agli Organi di Normazione Tecnica Nazionali (nel caso de quo l'UNI) di creare, nella stessa materia, norme tecniche in contrasto con quelle degli Organi di Normazione “superiori” Europei ( CEN) ed Internazionali (ISO).

Tale garanzia di regolarità ed uniformità si estende anche al sofisticato Sistema Loges-Vet-Evolution, LVE®, che risulta dall'abbinamento del Sistema tattile al Sistema SeSaMoNet, frutto di una ricerca del Joint Research Centre della Commissione Europea, sviluppato per l'utilizzo a supporto di percorsi tattili rispondenti a norme tecniche, studiato e concepito appositamente per supportare i disabili visivi nell'orientamento e nella mobilità autonoma e sicura.

Per tutti i motivi sopra riportati, oltre che per la sua migliore percepibilità e l'ottima riconoscibilità dei singoli codici tattili, le associazioni che rappresentano e tutelano i non vedenti e gli ipovedenti italiani hanno adottato Loges-Vet-Evolution, in sigla LVE®, come l'unico sistema idoneo a soddisfare la normativa prestazionale vigente in Italia in tema di eliminazione delle barriere architettoniche di tipo senso-percettivo.